Il settore agricolo e in particolare quello della difesa delle colture è in continua evoluzione, nell’ottica di una piena sostenibilità economica ed ambientale.
Gli investimenti nel campo della ricerca sugli Agrofarmaci consentono di integrare in maniera funzionale i tradizionali mezzi chimici con soluzioni innovative di origine naturale o comunque di nuova concezione.
Ad esempio la nuova sostanza attiva COS-OGA (chito-oligosaccaridi oligo-galaturonidi) è stata la prima “sostanza attiva a basso rischio” approvata in Europa.
E inoltre il Reg.UE del 22 ottobre 2018 ne consente l'impiego anche in Agricoltura Biologica.
IBISCO è il formulato elicitore anti-oidico a base di COS-OGA, un doppio induttore di resistenza, attivatore delle difese naturali della pianta.
Distribuito in esclusiva da Gowan Italia, IBISCO era inizialmente impiegabile su alcune orticole in serra, poi è stato allargato alla Vite e infine ampliato ulteriormente (Decreto 11/02/2021)
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Il “valoremoltoinnovativo” di IBISCO è testimoniato anche dall’importante riconoscimento ottenuto (unico agrofarmaco fra i premiati) in occasione di Fieragricola con il Premio Innovazione 2016.
E a seguito dell'estensione d'impiego su Vite, la conferma è arrivata con il premio "New Technology" nell'ambito del Enovitis Innovation Challenge 2018.
Numerose prove di efficacia e strategia in campo e in serra hanno confermato l’ottima efficacia di IBISCO nel controllo dell’Oidio (clicca per alcuni esempi di prove sperimentali) come riportato anche in alcune pubblicazioni scientifiche:
- Informatore Agrario n.17-2019: Efficacia di COS-OGA contro oidio della vite (Cavazza et al.)
- Informatore Agrario n.16-2017: Contro l’oidio di alcune orticole ora c’è una nuova sostanza attiva (Massimo Scannavini, Alessandro Benvenuti, Domenico Serrai)
Inoltre, gli studi scientifici condotti sulle piante trattate hanno dimostrato l’effettiva attività elicitoria di IBISCO sui meccanismi di autodifesa della pianta (vedi approfondimento in seguito).
È il caso ad esempio delle analisi trascrittomiche sull’espressione genica realizzate nel 2017 dal PTP Science Park (Lodi), su foglie di Vite provenienti da prove Oidio: nelle piante trattate con IBISCO addirittura 989 geni diversi (molti di essi coinvolti nei meccanismi di autodifesa) sono espressi in quantità significativamente differenti rispetto al testimone non trattato.
COS-OGA è la prima “sostanza attiva a basso rischio” autorizzata in Europa (Reg.UE 543/2015), costituita da un complesso brevettato di origine naturale, messo a punto dallo spin-off universitario FytoFend SA (Belgio), stabilizzato a due componenti:
In natura il chitosano è un componente delle pareti cellulari dei funghi patogeni. A contatto con la pianta, il chitosano viene degradato dagli enzimi chitinasi e glucanasi formando i frammenti “COS” (chito-oligosaccaridi).
Le pectine invece sono componenti delle pareti cellulari vegetali. Gli enzimi poligalaturonasi prodotti dai funghi patogeni possono causare la degradazione delle pareti pectiniche, formando i frammenti “OGA” (oligo-galaturonidi).
Naturalmente quindi i frammenti di chitosano (molecole “estranee” provenienti da un agente patogeno) e i frammenti di pectina (provenienti dalla degradazione della parete cellulare vegetale) sono rilevati dalla pianta come segnali d’allarme che scatenano i meccanismi naturali di auto-difesa.
IBISCO, con i suoi frammenti “COS” e “OGA”, riproduce le interazioni pianta-patogeno e agisce come doppio «elicitore» (attivatore) delle difese naturali della pianta.
Legandosi ai recettori della membrana vegetale, le componenti COS e OGA producono un doppio segnale biochimico d’allarme, molto rapido e intenso, che si diffonde nella pianta e «accende» diverse risposte fisiologiche di difesa, in modo da rendere la pianta più reattiva e pronta (minor tempo di «risposta») nel riconoscere e contrastare eventuali attacchi patogeni.
Identificando quindi la cosiddetta "interazione omologa incompatibile", la pianta risulta «resistente» all’attacco del patogeno, grazie a diversi meccanismi di autodifesa messi in atto, come ad esempio:
La pianta diventa così in grado di contrastare eventuali attacchi da parte dei funghi patogeni, quale in particolare l’Oidio.
Grazie ai diversi processi di difesa coinvolti, non è soggetto al rischio di sviluppare resistenze da parte dei patogeni.
IBISCO può essere impiegato su
edit:
impiegabile su RAVANELLO in serra, in situazioni di emergenza fitosanitaria dal 1 settembre al 29 dicembre 2024 (Scarica l'etichetta temporanea)
ZERO GIORNI di carenza: il suo impiego non prevede un periodo di sicurezza da rispettare prima della raccolta, viste le caratteristiche della sostanza attiva, che non è tossica per l’uomo, gli animali e l’ambiente e per la quale non sono previsti limiti massimi di residuo sulle derrate alimentari.
IBISCO va impiegato in modo preventivo, con almeno 2-3 interventi fogliari ripetuti, in modo da manifestare un effetto elicitore “progressivo” sui meccanismi di auto-difesa della pianta.
IBISCO si inserisce perfettamente anche all’interno di strategie di difesa integrate con gli antioidici tradizionali, sia nelle fasi iniziali che successivamente, fino alla raccolta dei frutti (impiegabile anche fra uno stacco e l’altro).
VITE
COLTURE ORTICOLE
Nelle fasi più critiche intorno alla fioritura si consiglia di impiegare IBISCO in miscela con antioidici sistemici come ad esempio DOMARK 125 PLUS.
Per ulteriori dettagli e caratteristiche tecniche scarica la brochure tecnica:
Ibisco®: marchio registrato Gowan Italia
Agrofarmaco autorizzato dal Ministero della Salute. Usare con precauzione. Prima dell’uso leggere sempre l’etichetta e le informazioni sul prodotto.
Si richiama l’attenzione sulle frasi e simboli di pericolo riportati in etichetta
credits - Moga Studio
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